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Il cervello in pancia 22 febbraio 2011

Posted by michele&martina in psicologia.
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Fin dall’antichità si afferma che la pancia (intestino) è la sede secondaria delle emozioni e principale dell’inconscio; ma per poter avere queste funzioni, occorre che la pancia abbia un “cervello” che possa elaborare i dati autonomamente da quello superiore. Recenti scoperte hanno confermato che il cervello enterico esiste, eccome, e che esso funziona autonomamente da quello superiore; i naturisti lo sanno molto bene, infatti non esiste malato che non venga curato iniziando dall’apparato digerente, la medicina ufficiale non lo considera neppure… nelle sue “terapie” sintomatiche! Come sempre più spesso succede, la medicina naturale e popolare, non solo non ha torto, ma addirittura viene sempre più confortata dalle ricerche e scoperte della scienza.

Le cellule endocrine dell’intestino, note in passato come cellule di Kuitschitzky, sono state definite paraneuroni, poiché sembrano essere la parte della rete neuronica dove si posiziona la mente reattiva/emozionale, parte di quella inconscia; questi paraneuroni, assieme ai neuroni della rete nervosa intestinale, colloquiano in armonia ed incessantemente con il cervello, attraverso il nervo vago. L’intestino quindi metabolizza emozioni e invia messaggi al “cervello principale”: stress e ansia ne alterano il funzionamento; ma è vero anche il contrario: i disordini intestinali possono provocare variazioni dell’umore.

Il “cervello enterico”, detto addominale o viscerale, quindi, non soprassiede solo alle funzioni vitali (ricerca del cibo, elaborazione delle sostanze necessarie alla vita delle nostre cellule), compito assai riduttivo per una così grande massa di neuroni. La natura ha previsto di investirlo di proprietà legate alle funzioni derivanti dalle emozioni e all’inconscio del soggetto; infatti le sue cellule producono neurotrasmettitori e proteine che contribuiscono al buon funzionamento del sistema nervoso centrale e quindi dell’intero organismo. Esso secerne delle sostanze psicoattive (che influenzano gli stati d’animo.

ll cervello enterico è in grado di metabolizzare e memorizzare le ansie e le emozioni, di elaborarle con quelle già memorizzate nell’inconscio in precedenza e di fornire risposte adeguate. Il cervello di sotto è in grado di recepire e riconoscere non soltanto i vari cibi introdotti, ma anche le sostanze velenose, in quest’ultimo caso, suscitando reazioni immediate per eliminarle. Il cervello di sotto, quindi, non è solo legato alle reazioni al cibo ingerito, ma può pensare, prendere decisioni, provare sensazioni autonomamente da quello di sopra, vedi la colite, l’ulcera, i bruciori di stomaco etc, che sono proprio malattie causate dallo stress (emozioni forti, non digerite). Un altro compito del cervello enterico è quello di organizzare l’insieme dei batteri che convivono in noi.

Al “cervello intestinale” sono affidate le decisioni viscerali, cioè spontanee e inconsapevoli, infatti l’inconscio risiede qui; l’encefalo assorbe le emozioni dagli organi di senso, dall’esterno come, irritazione, stress e rabbia, trasmettendole, successivamente, al secondo “cervello”, quello addominale. Infatti, noterete che con uno stato d’animo alterato, il malessere si ripercuote sullo stomaco e sull’intestino; di contro, se il vostro intestino fa le bizze, siete emotivamente stanchi e nervosi.

(Per approfondire: Francesco Bottaccioli – La saggezza del secondo cervello; http://www.sipnei.it)

Martina Chittani